CHIARA FUSI, classe 1963. Vivo e lavoro a Milano, ma per giuste cagioni, mi sposto in qualsiasi parte del mondo.


Sono una Creativa Culturale: counselor, scrittrice, pittrice, autrice di giochi.

 *CREATIVI CULTURALI:  Sono le persone che desiderano una società più giusta e pacifica, un’economia etica, uno sviluppo ecosostenibile, un’umanità più consapevole. Sono coloro che auspicano stili di vita più sani e autentici, ispirati ai valori della pace, dei diritti umani, dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della crescita personale e spirituale. Pur essendo costituita da individui e gruppi sociali diversificati, questa avanguardia culturale presenta alcuni valori comuni quali: sensibilità ecologica; attenzione alla pace e alla qualità delle relazioni interpersonali; interesse verso la crescita personale e/o spirituale; disinteresse per l’esibizione della posizione sociale; parità di diritti tra maschi e femmine; fiducia nella possibilità di una evoluzione positiva dell’individuo e della collettività.”   –  (Cheli -Montecucco)

 

È come avessi percorso due diverse “vite” con il giro di boa attorno ai 35 anni: la prima è stata soprattutto una “vita biologica”, la seconda è una “vita evolutiva e spirituale”.

Durante la prima vita, fino ai 35 anni circa, la mia impresa più grande è stata mettere al mondo due splendidi figli: Tommaso e Beatrice. Impossibile immaginare la mia esistenza senza di loro! Tuttavia ho vissuto senza conoscere appieno le mie qualità, senza comprendere il mio daimon, il mio posto nel mondo, la mia missione. Ho sperimentato molti lavori: impiegata, insegnante di arti decorative, organizzatrice di eventi, scrittrice e redattrice, grafica, agente di commercio, direttore commerciale, consulente per la qualità ISO 9001:2000.

Nella seconda vita, dai 35 anni in poi, ho ricominciato a studiare dapprima come autodidatta (psicologia, filosofia, spiritualità, economia) fino ad incontrare il counseling, nel 1999. Dal 2002 al 2005 ho seguito un master di 4 anni in counseling ad orientamento gestaltico presso il C.S.T.G. (Centro Studi Terapia della Gestalt di  Milano; direttori Donatella De Marinis e Riccardo Zerbetto). Comincio a svolgere la professione come counselor nel 2006. Propongo lavori personali, di gruppo, residenziali, attività distinte per fasce di età: bambini, ragazzi, adulti.

Nel 2007, assieme a Cristina Tegon, fondo l’Associazione Culturale emozionARTI con la mission di divulgare la cultura delle emozioni.

Contestualmente, dal 2008 al 2011, sempre al C.S.T.G. ho svolto il ruolo di tutor in una classe di formazione di counseling.

In sedici anni di professione ho personalmente incontrato, aiutato, seguito, accompagnato e amato almeno un migliaio di persone.

Sì, amato, hai letto bene!  Perché questa professione non si può compiere senza amore. Mi considero onorata e sono profondamente grata alle persone che scelgono di affidarsi a me, che si tratti di una singola serata in gruppo o di un percorso personale. Il counseling non è una professione che si “impara”, almeno …non solo. Il counseling permea ogni reale scelta di vita. Il “linguaggio-counseling”, in breve, è un invito ad attingere a tutte le buone qualità insite nella natura umana di cui disponiamo: amorevolezza, cura, comprensione, empatia, affetto, calore … in altre parole, attingere alle qualità dell’AMORE. Dedicarmi a questa conoscenza attraverso studi, impegno e lavori di consapevolezza personali, mi ha permesso di diventare un’ “esperta” della materia più trascurata nella nostra educazione: l’intelligenza emozionale.

 

“Un counselor è….”

metafore che aiutano:

 

è uno specchio: ti ascolta e non ti giudica, rimanda la tua vera immagine

è una guida alpina: ti accompagna per i sentieri che TU stess* hai scelto di percorrere

è un nuovo paio di occhiali: quando vuoi, ti dà un diverso punto di vista

è una spina nel fianco: una presenza che ti ricorda che anche i dolori sono da accogliere, attraversare ed elaborare

è un ricarica-batteria: ti permette di attingere a quella parte di te dove conservi l’energia vitale

è una radiografia: con un “fascio di luce speciale” mostra ciò che sembra non esistere

è una bussola: aiuta ad orientarsi in quel mondo emotivo che di volta in volta scegli di esplorare

è un personal trainer: un aiuto materiale per l’ addestramento all’indipendenza

è il banco del professor Keating nel film l’Attimo Fuggente!

 

L’intelligenza emozionale è la somma delle abilità utili a costruire una relazione sana e nutriente. Relazioni che non si possono comprare con il denaro, serve padroneggiare l’intelligenza dell’Amore. Dal greco antico, la traduzione della parola Amore, si triplica e diventa EROS, PHILIA e AGAPE. Che si tratti di amore tra partner (Eros), di amicizia o di legami familiari (Philia), o connessioni alla natura e a tutto il creato (Agape), avere belle relazioni contribuisce a portare linfa benefica in tutti gli ambiti della vita: lavoro, interessi, ricerca.

Comprendo che il linguaggio più accessibile, il più coinvolgente in materia di emozioni, è “il gioco”. L’approccio ludico è vincente per fare breccia nei cuori e permettere, anche a chi non ha confidenza, di familiarizzare con il mondo delle emozioni.

Comincio ad “inventare giochi a tema” ogni volta che organizzo gruppi di lavoro, serate di soft-counseling o consulti personali. Invento centinaia di giochi per coinvolgere il maggior numero di persone possibili, con ausili sempre diversi. Alcuni di questi giochi diventano degli strumenti fruibili anche da colleghi e altri professionisti delle relazioni d’aiuto: psicoterapeuti, insegnati, educatori.

Mi specializzo, spontaneamente, nelle relazioni sentimentali, comprese quelle considerate non convenzionali.

Nel 2015, dopo 10 anni di professione, scrivo il saggio AMORI SNODATI – Guida alle relazioni non convenzionali.

Le mie proposte concrete per migliorare le relazioni sentimentali sono tre:

-Rito per una promessa di Libertà d’Amore e di amare*;

-Tagliando di coppia (o poliamoroso) attraverso il counseling e i “giochi per emozionARTI”;

-Vivere lo “Smatrimonio”.

 

 

*Y Rito per una promessa di libertà d’amore  e di amare Y

 

Io provo amore per te, e sento che tu provi amore per me:

è una stupenda e preziosa sincronia di sentimenti!

Tuttavia: io sono io, tu sei tu.
La mia paura di perderti non diventerà più grande

della mia capacità di percepire la realtà.

Quello che proviamo ora non si dovrà mai trasformare in una prigione. Per questo motivo, in nome dell’amore che provo per te ora, scelgo di donarti oggi e per sempre,

 il mio bene più prezioso:

L’ONESTÀ DEI MIEI SENTIMENTI.

Se i miei sentimenti dovessero cambiare, voglio avere il diritto

ed il coraggio di non dirti delle bugie.

Io non ti considero “mio” o “mia”, né fisicamente,

né psicologicamente, né emotivamente.

Ogni volta che i nostri rispettivi interessi, bisogni e desideri si soddisfano naturalmente, camminiamo insieme nella vita.

Non mi sento abbandonat* quando tu non sei con me.

Io considero la mia libertà il mio e il tuo bene primario.

Io considera la tua libertà il tuo ed il mio bene primario.

 

“TUTTO – un romanzo di FantaUmanità” è il mio primo romanzo.

L’idea è nata nel 2016. Desideravo evocare riflessioni portando alla luce un mondo immaginario, popolato da persone in grado di sentire la connessione con tutto l’Universo. Grazie a Nicola Bergamaschi, il mio nuovo editore, ho trovato la giusta risonanza per “osare” e proporre la mia opera.

Il mio intento è di stimolare nel lettore l’immaginazione e la creatività, due caratteristiche particolarmente scomode in una società che ci vorrebbe soprattutto ubbidienti e consumatori, paurosi e governabili.

In questo testo ci sono proposte “impossibili” come il neutralizzatore sonoro (almeno fino ad ora, chissà la tecnologia dove arriverà?), ma anche azioni accessibili, giochi replicabili, come le serate ChimicAmore e le Ludoteche Emozionali. Alcuni dei giochi citati  nel testo li ho già realizzati, altri li realizzerò a breve.

Tra i miei progetti futuri c’è la creazione di una “Ludoteca emozionARTI” all’interno della quale sviluppare, oltre ai giochi, anche veri e propri spazi di azione e condivisione attraverso il “Laboratorio della Gentilezza Suprema”.